“Regno delle Bandiere Rosse”: Analisi del Test Day 2
La seconda giornata di test è iniziata con un’atmosfera turbolenta, contrassegnata da bandiere rosse sventolate frequentemente tra le piogge torrenziali. I piloti, desiderosi di accumulare giri preziosi, non hanno esitato a scendere in pista non appena è stata mostrata la bandiera verde. Tuttavia, la tranquillità è stata presto interrotta da incidenti che hanno richiesto l’intervento delle bandiere rosse. Un primo episodio è stato il momento di tensione causato da uno spin di Villagómez in curva 2, seguito da un incidente quasi identico che ha coinvolto Paul Aron.
Il Dominio di Fittipaldi e Maini
Una volta ripresa l’azione in pista, è emerso il dominio di Enzo Fittipaldi, che ha rapidamente preso il comando. Il pilota brasiliano ha mostrato un ritmo superiore agli avversari, abbassando costantemente i tempi. È stato il primo a rompere il muro dell’1:45, superando Martins e stabilendo un nuovo standard di prestazioni. Tuttavia, è stato Kush Maini a sorprendere nel finale di sessione, siglando un tempo di 1:44.219 che lo ha proiettato al vertice della classifica.
Competizione Accesa tra i Piloti
La lotta per il miglior tempo è stata intensa, con diversi piloti che si sono alternati al vertice della classifica. Maloney è stato tra i primi a registrare un tempo significativo, anche se è stato presto superato da Hauger prima dell’interruzione causata dalla Trident di Stanek in curva 8. Dopo la ripartenza, i tempi sono calati notevolmente, con Hadjar e Maloney che hanno mostrato un ottimo passo. Crawford e Fittipaldi si sono uniti alla competizione, abbassando ulteriormente i tempi fino a raggiungere un impressionante 1:41.830.
La Sfida per il Primato e le Bandiere Rosse Finali
Nella fase finale della sessione, Maloney ha alzato l’asticella con un tempo di 1:41.501, dimostrandosi il più veloce in pista. Tuttavia, il susseguirsi degli eventi ha portato alla quarta e ultima bandiera rossa, causata da Zak O’Sullivan poco prima del termine. Nonostante questo imprevisto, Crawford e Fittipaldi sono riusciti a chiudere alle spalle di Maloney, a soli uno o due decimi di secondo dal leader, confermando la competitività e la determinazione dei piloti in pista.