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“Hitler was right”: lo spot sull’odio al Super Bowl che fa esultare i neonazisti Usa
Una pubblicità del Super Bowl della campagna “Stand Up to Jewish Hate” ha provocato l’esultanza dei neonazisti Usa. Lo spot di 30 secondi è stato commissionato dall’organizzazione no profit di Robert Kraft, businessman e proprietario dei Patriots. La Fondazione per la lotta all’antisemitismo ha acquistato lo spot sulla piattaforma che l’anno scorso è stato il terzo programma più visto di tutti i tempi con 113 milioni di telespettatori.
L’hashtag provocatorio #hitlerwasright
L’organizzazione ha detto che lavora per ispirare gli americani a sostenere la comunità ebraica e ad opporsi a ogni forma di odio. Ma l’hashtag provocatorio #hitlerwasright con cui si apre la pubblicità ha portato all’esultanza dei neonazisti Usa, che hanno espresso soddisfazione per l’arrivo tra i trends della frase. X è intervenuto censurando l’hashtag.
Secondo quanto riportato, l’intervento di X ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni difendono la libertà di espressione e ritengono che la censura possa alimentare ancora di più l’interesse intorno all’hashtag. Dall’altro, ci sono voci che sottolineano la pericolosità di diffondere messaggi di odio e di esaltazione di figure storiche contigue a ideologie estremiste.
Reazioni e dibattito sulla libertà di espressione
La discussione si è quindi spostata sul tema della libertà di espressione e sui limiti da porre alla diffusione di contenuti potenzialmente dannosi. Molti hanno sottolineato l’importanza di contrastare discorsi che incitano all’odio e alla violenza, specialmente in un contesto mediatico così ampio e influente come il Super Bowl.
Le autorità competenti stanno attualmente valutando le azioni da intraprendere per evitare che simili situazioni si ripetano in futuro. È emersa la necessità di una maggiore vigilanza nella selezione e nella diffusione di messaggi pubblicitari, soprattutto quando questi possono avere risvolti così controversi e divisivi all’interno della società.