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Mutui: richieste di rimborso in seguito alla manipolazione dell’Euribor
Mutui e Euribor manipolato: una combinazione che ha scosso il settore finanziario. La recente decisione della Corte di Cassazione ha gettato luce su pratiche scorrette che hanno influenzato migliaia di contratti. Secondo l’indagine relativa al caso AT. 39914 aperto dall’Antitrust Ue, “nel periodo tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008 l’Euribor è stato fissato sulla base di accordi intercorsi tra Barclays Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland”. Questi giganti bancari hanno ammesso le proprie responsabilità, portando alla nullità di numerosi contratti e aprendo le porte ai ricorsi.
Le prime richieste di rimborso
La sentenza della Cassazione, in particolare la 34889 del 13 dicembre 2023, ha scatenato una serie di reazioni. La Corte d’Appello di Trieste ha emesso la prima ordinanza di rimborso, applicando la nullità stabilita dall’Antitrust Ue e ratificata dalla Cassazione. Nel caso Alba Leasing, è stato disposto il ricalcolo degli interessi con l’ausilio di un consulente tecnico (Ctu), utilizzando i tassi di interesse legali dell’epoca, compresi tra il 2,5 e il 3 per cento. L’udienza successiva, fissata per il 28 febbraio, riveste un’importanza cruciale per definire ulteriori sviluppi. Un precedente simile si è verificato ad Olbia, con la nomina di un Ctu per il ricalcolo degli interessi su un finanziamento del Banco di Sardegna.
La sentenza della Commissione Antitrust Ue rappresenta un punto di riferimento fondamentale per coloro che intendono agire legalmente per ottenere un ricalcolo degli interessi sui mutui legati all’Euribor manipolato. La prova dell’esistenza del cartello per il calcolo dei tassi di interesse, sostenuta dalla sentenza, semplifica il percorso dei ricorsi. Per mitigare i costi legali, si prevedono azioni collettive promosse da associazioni dei consumatori e studi legali, consentendo a un numero maggiore di persone di accedere alla possibilità di agire in giudizio. Secondo Il Sole 24 Ore, il recupero potenziale derivante dai mutui a tasso variabile oscilla tra i 13.5 e i 16 miliardi di euro per i contratti stipulati tra il 1999 e il 2008.