La desertificazione bancaria avanza in Italia nel 2023
3.300 comuni italiani si trovano senza filiali bancarie, un fenomeno in costante crescita. Nel corso del 2023, 826 sportelli hanno chiuso, portando il totale a 677 in meno rispetto all’anno precedente. Questo ha comportato che un quarto del territorio nazionale, con una superficie maggiore di Lombardia, Veneto e Piemonte messi insieme, sia stato abbandonato dalle banche. Inoltre, il numero di persone prive di accesso diretto a una filiale nella propria località di residenza è aumentato, con 362.000 individui in più rispetto all’anno precedente.
L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl ha riportato che oltre 6 milioni di italiani vivono in comuni con un solo sportello ancora attivo. Questi individui rischiano di rimanere isolati dai servizi bancari nel prossimo futuro. I dati, basati sulle informazioni fornite da Bankitalia e Istat al 31 dicembre 2023, rivelano una situazione allarmante che mette in evidenza la crescente mancanza di servizi finanziari in molte aree del Paese.
Impatto della desertificazione bancaria sul territorio italiano
Il 41,5% dei comuni italiani, pari a circa 3.300 località, ha perso tutti i propri sportelli bancari. La tendenza alla desertificazione bancaria si è accentuata negli ultimi anni, con 134 comuni che hanno perso i loro unici punti di accesso finanziario nel corso del 2023. Tra il 2015 e il 2023, il 13% dei comuni italiani ha assistito alla chiusura dell’ultima filiale, un dato che potrebbe aumentare considerando che il 24% dei comuni attualmente ha un solo sportello attivo.
Inoltre, l’utilizzo dell’internet banking in Italia si attesta solo al 51,5%, un valore inferiore alla media europea del 63,9%. Questo aspetto contribuisce a rendere la situazione ancora più critica, soprattutto per le imprese con sede in comuni in cui non sono presenti sportelli bancari. Attualmente, sono 255.000 le imprese coinvolte, con un aumento di 22.000 unità rispetto all’anno precedente.
Disuguaglià regionali nell’impatto della desertificazione bancaria
Le chiusure di sportelli bancari non colpiscono in modo uniforme le diverse regioni italiane. Nel 2023, le regioni più colpite sono state Marche (-6,7%), Abruzzo (-5,1%), Lombardia (-5,1%), Sicilia (-5%) e Calabria (-4,2%). Complessivamente, a livello nazionale, la perdita di sportelli è stata del 3,9%, evidenziando un impatto significativo su vasta scala.
L’Indicatore di desertificazione provinciale (Ipd) elaborato dalla Fondazione Fiba classifica le province italiane in base a diversi parametri legati alla presenza di sportelli bancari. Tra le province meno colpite si trovano Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Al contrario, le grandi città come Milano, Roma e Napoli si collocano più indietro nella classifica, mentre le province di Vibo Valentia e Isernia si trovano agli ultimi posti.
"La corsa alla chiusura degli sportelli bancari non si è arrestata nel 2023", sottolinea il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani. "Le banche italiane stanno privando milioni di persone dell’accesso a un servizio essenziale, con particolare impatto sulle fasce più deboli della popolazione", aggiunge Colombani. La situazione richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni per affrontare il problema in modo efficace.