Docenti di sostegno: il paradosso del concorso
Docenti di sostegno, nonostante i tanti i candidati resteranno vuote oltre 11 mila cattedre. Il concorso per docenti di sostegno del 2024 si prospetta come un’occasione che, paradossalmente, potrebbe non risolvere il grave problema delle carenze nel settore. Secondo stime riportate da Tuttoscuola, su un totale di 14.627 posti di sostegno banditi dal ministero, soltanto circa il 24% verrà coperto, corrispondente a 3.466 posti. Questo fenomeno non dipende dalla mancanza di candidati, bensì da un’intersezione disallineata tra domanda e offerta nelle diverse Regioni italiane.
In particolare, al Nord si riscontra un’elevata presenza di cattedre a concorso con un numero esiguo di candidati disponibili, mentre al Sud si verifica l’opposto. Qui, il rapporto tra candidati e posti disponibili è sbilanciato, con candidati che superano di 36 volte le posizioni vacanti. Questa disparità regionale complica ulteriormente la situazione, rendendo il concorso un’occasione insufficiente per colmare le numerose cattedre vuote.
Gli ex tirocini formativi attivi e il perpetuarsi del precariato
Un altro elemento cruciale da considerare sono i cosiddetti ex Tirocini formativi attivi, fondamentali per acquisire la specializzazione necessaria nel settore del sostegno. Tuttavia, secondo quanto riportato, l’attività formativa si concentra maggiormente al Sud, nonostante il Nord soffra di un’elevata percentuale di cattedre scoperte. Questa discrepanza genera un circolo vizioso di precariato nel Mezzogiorno, con docenti che ottengono la specializzazione al Sud per poi trasferirsi al Nord in cerca di stabilità lavorativa, lasciando nuovamente vuoti di personale nel loro territorio d’origine. Il concorso del 2024, pur essendo presentato come una soluzione ai problemi strutturali, sembra non essere in grado di affrontare efficacemente le criticità del sistema. Secondo le valutazioni espresse da Tuttoscuola, le cifre evidenziano chiaramente le difficoltà che persistono nel settore dell’insegnamento di sostegno, richiamando la necessità di una visione politica più ampia e orientata al reale interesse degli studenti con disabilità. Ernesto Ciriaci, presidente del Movimento insegnanti di sostegno specializzati, sottolinea che ‘manca il reale interesse a dare ai nostri ragazzi disabili, continuità didattica’, evidenziando la lacuna esistente nel sistema educativo attuale.