![Michele Misseri e il Delitto di Avetrana: Analisi della Criminologa Roberta Bruzzone 1 20240212 102030](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240212-102030.webp)
Michele Misseri e il Delitto di Avetrana: Analisi della Criminologa Roberta Bruzzone
Michele Misseri, conosciuto come lo ‘Zio’ di Avetrana, è stato recentemente rilasciato dopo aver scontato una condanna legata all’omicidio della nipote quindicenne Sarah Scazzi, avvenuto nell’agosto del 2010. Il criminologa Roberta Bruzzone è stata coinvolta come sua consulente durante la fase iniziale dell’indagine. Misseri, inizialmente ammettendo il delitto, ha successivamente accusato la figlia Sabrina, portando a un momento cruciale durante l’incidente probatorio avvenuto nel novembre 2010.
Versioni Contraddittorie e Sviluppi dell’Indagine
Secondo Bruzzone, la versione che coinvolge la figlia Sabrina è quella che ritiene corretta. Tuttavia, Misseri ha coinvolto anche la moglie Cosima, nonostante questa non sia stata precedentemente citata nelle sue dichiarazioni. La criminologa sottolinea che le prove oggettive raccolte non supportano la versione di Misseri, che non è stato in grado di fornire una narrazione coesa in linea con le prove medico-legali a disposizione. Tale incongruenza ha portato la procura a non accettare la sua confessione iniziale.
Roberta Bruzzone sottolinea che, nonostante la confessione di Misseri, gli elementi raccolti durante l’indagine, tra cui testimonianze, intercettazioni e prove mediche, non supportano in alcun modo la sua versione dei fatti. La criminologa evidenzia la personalità dipendente di Misseri, sottolineando come il suo comportamento durante l’interrogatorio fosse più mirato a proteggere la famiglia piuttosto che a rivelare la verità sull’omicidio.
Accuse e Contestazioni: La Posizione di Bruzzone
Bruzzone si mostra sicura riguardo alla colpevolezza di Cosima e Sabrina, ribadendo che tale implicazione è stata confermata da numerosi magistrati fino alla Cassazione. La criminologa respinge l’idea che ci siano elementi in grado di mettere in discussione le sentenze emesse nei confronti delle due donne. Contrariamente, su un altro caso come quello di Erba, Bruzzone sottolinea che le evidenze scientifiche hanno portato a conclusioni diverse rispetto alla condanna.
Infine, riguardo alle accuse di calunnia e diffamazione rivolte nei confronti di Bruzzone, Misseri sostiene che l’avvocato e la criminologa abbiano cercato di convincerlo ad incolpare la figlia durante il processo. Tuttavia, dagli atti emersi, emerge che le accuse di Misseri sono infondate. Bruzzone conclude sottolineando l’atteggiamento ambiguo di Misseri durante l’indagine, evidenziando la sua dipendenza psicologica dalla moglie e il timore costante di tradire un segreto di famiglia.