Israele intensifica gli attacchi con droni: cambiamento di strategia in Libano
Israele ha recentemente modificato le “regole” del conflitto nel Medio Oriente, passando dai raid contro Hezbollah a operazioni mirate contro Hamas. Ieri, un drone israeliano ha colpito un’auto a Jadra, uccidendo due uomini, tra cui un membro di Hezbollah e un civile siriano. Mentre tre persone sono rimaste ferite, un ufficiale di Hamas è sopravvissuto, evidenziando un cambio di obiettivo da parte di Israele.
Un escalation degli attacchi con droni
Questo rappresenta il terzo attacco con droni dall’inizio dell’anno, segnando un’escalation nelle ostilità nella regione. In precedenza, il 2 gennaio, leader di Hamas e delle Brigate al-Qassam erano stati uccisi a Beirut, un evento che ha già scatenato tensioni nella zona. Nonostante l’assenza di dichiarazioni ufficiali da Hezbollah, è evidente che tali azioni avranno conseguenze significative.
L’attacco israeliano non si è limitato a un’area specifica, ma si è esteso a diverse città libanesi, tra cui Houla, con vittime civili e feriti trasportati in ospedale. Hezbollah ha risposto attaccando il nord di Israele, rompendo così gli equilibri precedentemente rispettati. La situazione si fa sempre più tesa, con entrambe le parti coinvolte in una spirale di violenza che minaccia di coinvolgere l’intero Libano.
Rischio di escalation e instabilità politica nel Libano
Il rischio maggiore è che le “regole di ingaggio” fino ad ora seguite saltino del tutto, portando il Libano a un coinvolgimento totale in un conflitto devastante. Questo scenario si presenta in un momento di estrema fragilità per il paese, che affronta una grave crisi economica, politica e istituzionale. Senza un presidente e con un governo ad interim, il Libano è in una fase di transizione delicata, resa ancora più complicata dalla guerra imminente.
La mancanza di stabilità politica e la persistente instabilità interna rendono il Libano vulnerabile a un coinvolgimento più profondo nel conflitto. Inoltre, l’attuale crisi economica potrebbe aggravarsi ulteriormente, mettendo a rischio il futuro del paese e la sicurezza della popolazione. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per prevenire una catastrofe umanitaria in una regione già segnata da decenni di conflitti e tensioni.