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Meloni contro Canfora: la controversia sulla presunta accusa di neonazismo
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha deciso di portare il professore emerito di filologia greca e latina, Luciano Canfora, in tribunale a causa delle dichiarazioni rilasciate durante un convegno universitario. In quell’occasione, Canfora aveva definito Meloni come una ‘neonazista nell’animo’, affermazione che ha scatenato una vivace polemica e l’avvio di azioni legali da parte della politica.
Il professore, difeso dall’avvocato e candidato sindaco di Bari, Michele Laforgia, si è espresso chiaramente sul significato che intendeva attribuire al termine ‘neonazista’. Canfora ha spiegato: ‘Neonazista è, ad esempio, l’atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha idee troppo forti sul tema della migrazione nel Mediterraneo’.
La difesa di Canfora e le sue argomentazioni
Canfora ha continuato a chiarire la sua posizione, sottolineando: ‘Coloro che scappano dalla Libia sono esseri umani da rispettare altrettanto degli ucraini e non da respingere con le cannoniere. Questa è la mia obiezione e la ragione per cui approdo al concetto di neonazista, perché rassomiglia a quell’atteggiamento mentale secondo cui alcuni esseri umani sono considerati di serie B’. Le sue parole hanno sollevato dibattiti intensi sul concetto di neonazismo e sulle posizioni politiche riguardanti l’immigrazione.
Michele Laforgia, che difenderà Canfora durante il processo, si è unito alla controversia come rappresentante legale del professore. Entrambi si presenteranno in aula il prossimo 16 aprile per affrontare le accuse mosse da Giorgia Meloni e chiarire ulteriormente i punti di vista espressi durante il convegno universitario.