Il Fascino della Periferia: Tuta Gold di Mahmood e l’Architettura Brutalista
Le case popolari nel video di “Tuta Gold” di Mahmood rappresentano un’architettura brutalista di periferia, trasportando lo spettatore da Gratosoglio al Festival di Sanremo attraverso un mix di concettualità e storia personale dell’artista. L’edificio principale, noto come Quadrilatero e situato nel comprensorio Ater di Melara, a Trieste, è un esempio tangibile di architettura brutalista. Progettato tra il 1969 e il 1982 secondo le teorie socio-architettoniche di Le Corbusier, il complesso si compone di due corpi a L, con sette piani in alcune zone e quindici in altre, occupando un’enorme superficie di 89 mila metri quadrati.
Questo simbolo architettonico della periferia triestina conta 648 appartamenti di varie dimensioni e ospita circa 2500 abitanti, incarnando una vera e propria numerologia urbana. Nonostante disti solo quattro chilometri dal centro di Trieste, il Quadrilatero rappresenta un’entità distinta, con una storia e un’identità proprie. La sua imponenza e struttura labirintica hanno attirato non solo Mahmood per il video di “Tuta Gold”, ma anche altri artisti musicali che hanno scelto questo sfondo unico per le loro produzioni.
Un Progetto Collettivo e Multifaccettato
L’architettura del Quadrilatero non porta la firma di un singolo architetto, bensì è il risultato del lavoro di ventinove creativi triestini che hanno collaborato per creare un quartiere modello autosufficiente. Inaugurato tra il 1979 e il 1981, il complesso ha inizialmente accolto principalmente giovani coppie, ma nel corso degli anni si è trasformato in un melting pot di culture e storie diverse. La sua prestanza strutturale e la sua imponenza lo hanno reso un’icona visiva che ha attratto non solo registi di videoclip, ma anche artisti musicali desiderosi di collegare la musica alla periferia.
Il Quadrilatero si erge come un simbolo vivente della relazione tra musica e periferia, fungendo da palcoscenico per espressioni artistiche che cercano di catturare l’anima e l’autenticità di luoghi spesso trascurati. La scelta di Mahmood di ambientare il suo video in questa location non è casuale, bensì mira a enfatizzare la bellezza e la complessità delle architetture urbane meno celebrate ma ricche di storie da raccontare. Il connubio tra la ballata di “Tuta Gold” e l’architettura brutalista del Quadrilatero rappresenta un’armoniosa fusione tra suoni e visioni, tra passato e presente, che solleva interrogativi sulla percezione della bellezza e dell’identità urbana.