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Russiagate: Il Parlamento Europeo denuncia legami con Mosca e la reazione della Lega
Il Parlamento europeo ha recentemente votato una risoluzione che mette in luce i presunti legami tra alcuni deputati europei e partiti politici del continente con la Russia. Con 433 voti favorevoli, 56 contrari e 18 astenuti, gli eurodeputati hanno espresso profonda preoccupazione per le presunte interferenze russe nelle istituzioni di Bruxelles. La risoluzione evidenzia il costante impegno di Mosca nel minare la democrazia europea.
La Lega, partito politico italiano, ha reagito alla risoluzione decidendo di non partecipare al voto. Secondo la Lega, la proposta presentata contiene “fake news” e allusioni infondate nei confronti del partito, strumentalizzando il tema delle ingerenze russe. In particolare, la Lega ha dichiarato: “Tutto questo è inaccettabile. Per questo la Lega voterà responsabilmente i singoli emendamenti del provvedimento ma non parteciperà al voto finale.” La decisione della Lega è stata motivata dall’accusa di strumentalizzazione da parte della sinistra e dall’assenza di prove concrete a supporto delle accuse mosse nei confronti del partito.
Le accuse e le reazioni: la Lega e le ingerenze russe
La Russia viene accusata di reclutare deputati europei come “agenti di influenza” al fine di seminare divisione tra i cittadini del continente. La risoluzione non vincolante sottolinea il legame di dipendenza instaurato da Mosca con alcuni partiti politici europei, anche attraverso finanziamenti. Si evidenzia che tali partiti agiscano come veicoli della propaganda russa, servendo gli interessi del Cremlino. Inoltre, vengono citati casi di deputati che consapevolmente favoriscono gli interessi russi, partecipando a presunte missioni di osservazione elettorale in territori occupati dalla Russia.
La Lega ha criticato aspramente la risoluzione, definendola strumentalizzata e priva di fondamento. Secondo il partito, le istituzioni europee avrebbero agito in malafede nel cercare di danneggiare la Lega, trascurando questioni più rilevanti. La decisione di non partecipare al voto finale è stata interpretata come una presa di posizione contro le presunte accuse infondate mosse nei confronti del partito. La Lega ha sottolineato la propria volontà di valutare responsabilmente gli emendamenti proposti, ma ha ritenuto inaccettabile il contesto generale della risoluzione e le modalità con cui è stata presentata.
Concludendo, la votazione della risoluzione da parte del Parlamento europeo e la reazione della Lega evidenziano le tensioni e le preoccupazioni legate alle presunte ingerenze russe nelle istituzioni europee. Mentre da una parte emergono accuse e preoccupazioni circa i legami con Mosca, dall’altra si manifesta una netta reazione di respingimento e contestazione da parte della Lega, che rifiuta le accuse mosse nei confronti del partito.