“Marco Pantani: La Verità dietro la sua Morte”
Marco Pantani non è stato ucciso, è la conclusione a cui è giunta la Procura di Rimini dopo la terza indagine sulla morte dell’ex ciclista. Il tragico evento risalente al 14 febbraio, ormai vent’anni fa, quando Pantani fu trovato senza vita nell’hotel Le Rose di Rimini, è stato esaminato nuovamente. La nuova inchiesta, coordinata dalla Procura capo Elisabetta Melotti e dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha confermato le conclusioni delle precedenti: Pantani è deceduto a causa di un mix di farmaci antidepressivi e cocaina assunti volontariamente, senza la presenza di altre persone nella stanza al momento del decesso.
Durante la terza indagine sono state ascoltate circa venti persone, molte delle quali mai interrogate in precedenza. Anche la madre di Pantani, Tonina Belletti, ha fornito nomi di amici e conoscenti del campione. Nessuno di loro ha corroborato i dubbi sollevati dalla famiglia, compreso Mario, il tassista di Cesenatico che aveva affermato di aver portato due ballerine da Pantani la mattina della sua morte. Tuttavia, il racconto di Mario è stato ritenuto inconsistente dagli inquirenti e smentito da una delle donne coinvolte, la quale ha negato di aver mai incontrato Pantani. Anche l’investigatore privato che aveva fatto a Tonina false affermazioni per ottenere denaro è stato denunciato e successivamente deceduto.
“Nuovi Elementi e Vecchie Ombre”
Anche i nuovi dettagli emersi a fine estate, segnalati da Tonina, non hanno portato a riscontri solidi. Nonostante non sia escluso che qualcuno possa aver visto Pantani il giorno della sua morte, non ci sono prove concrete che il campione sia stato assassinato o che qualcuno fosse presente nella stanza dell’hotel Le Rose con lui. Fabio Miradossa, condannato insieme a Ciro Veneruso per la dose fatale, aveva avanzato ipotesi contrastanti, basate anche sulla mancanza dei 20mila euro prelevati da Pantani. La Commissione Antimafia nel 2022 ha evidenziato lacune investigative, così come dubbi sulle analisi del 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, che portarono alla squalifica di Pantani al Giro d’Italia.
Dopo tre anni, la terza indagine è giunta alla richiesta di archiviazione, seguendo le conclusioni delle precedenti inchieste. Anche la seconda indagine del 2014, chiusa nel 2016 con l’archiviazione, e la conferma della Cassazione nel 2017, hanno evidenziato che Pantani aveva assunto volontariamente farmaci e cocaina. L’avvocato Fiorenzo Alessi ha dichiarato che valuteranno le motivazioni di questa decisione e decideranno se opporsi. Nonostante la chiusura delle indagini, la madre di Pantani, Tonina, non accetta la conclusione e resta convinta che ci sia dell’altro dietro la morte del figlio.