Conte e Tridico: Il Corteggiamento Elettorale nel Sud
Giuseppe Conte, ex avvocato del popolo e figura di spicco nei 5 Stelle, ha deciso di lanciare una mossa politica significativa: candidare Pasquale Tridico, noto per essere il ‘papà del reddito di cittadinanza’, come capolista alle prossime elezioni europee nella circoscrizione meridionale. Questa scelta non è casuale, ma strategica, poiché il Sud dell’Italia, sensibile al Reddito di cittadinanza, è stato un baluardo di voti per il Movimento 5 Stelle. Tridico, economista progressista, ha introdotto l’idea del reddito universale per i meno abbienti a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, gestendola attivamente durante il suo incarico all’Inps.
Legame tra Voto M5S e Reddito di Cittadinanza
Le ricerche condotte da vari istituti, come il Cise (Centro studi elettorali della Luiss), confermano una forte correlazione tra il voto ai 5 Stelle e il Reddito di cittadinanza. I dati mostrano che le zone in cui il ricorso al Reddito è più diffuso corrispondono spesso alle aree in cui il Movimento 5 Stelle ha ottenuto un forte sostegno elettorale. Inoltre, secondo l’Osservatorio statistico dell’Inps, la maggior parte dei fondi stanziati per il Reddito di cittadinanza viene destinata al Sud Italia. Nel 2022, ad esempio, il Sud e le Isole hanno registrato il maggior numero di famiglie beneficiarie, rappresentando la maggioranza dei destinatari del sussidio. Questi dati indicano che la politica del Reddito di cittadinanza ha un impatto significativo sulle regioni meridionali del paese.
Il Sud e la Dipendenza Politica
Nonostante l’apparente beneficio derivante dal Reddito di cittadinanza, c’è un lato oscuro legato alla dipendenza politica che tale misura può generare. L’accentuazione della promessa di assistenzialismo economico come principale strumento per ottenere consenso elettorale nel Mezzogiorno rischia di perpetuare uno schema dannoso. Questo modello di relazione fra elettori e politici, basato sulla logica del ‘do ut des’ paternalistico, impedisce lo sviluppo di una reale politica industriale e l’investimento nelle infrastrutture necessarie per colmare il divario economico tra Nord e Sud. Invece di offrire soluzioni a lungo termine, si alimenta una cultura politica basata sull’assistenzialismo che non affronta le radici strutturali dei problemi del Mezzogiorno.
Il corteggiamento elettorale nel Sud, incentrato sul Reddito di cittadinanza e sull’assistenzialismo, rischia di perpetuare un circolo vizioso che non porta a una reale crescita e sviluppo delle regioni meridionali. È fondamentale affrontare le sfide strutturali attraverso politiche economiche e industriali mirate, anziché basare la relazione politica sul mero scambio di aiuti finanziari per ottenere consenso elettorale. Solo così si potrà realmente promuovere un progresso sostenibile e duraturo per tutto il Paese, superando i limiti imposti dai luoghi comuni e dagli schemi elettorali tradizionali.