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La critica di Joe Biden all’intervento militare israeliano
Joe Biden ha recentemente espresso una forte critica nei confronti dell’intervento militare israeliano nella Striscia di Gaza, definendolo ‘eccessivo’. In un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca, il presidente statunitense ha evidenziato la sua preoccupazione per la situazione in corso da quattro mesi tra Israele e Hamas. Inizialmente criticato per le sue affermazioni sul ‘prezzo da pagare’ in guerra, Biden ha sottolineato la necessità di porre fine alla sofferenza di civili innocenti.
Secondo i dati del ministero della Sanità di Gaza, più di 27mila persone palestinesi sono state uccise dall’inizio del conflitto. Le Nazioni Unite stimano che circa 1,7 milioni di abitanti della Striscia abbiano dovuto abbandonare le proprie case, evidenziando una crisi umanitaria senza precedenti. La Corte internazionale di giustizia ha ordinato ad Israele di agire immediatamente per evitare atti di genocidio nella regione, sottolineando l’urgenza di proteggere la popolazione civile.
Impegno per un cessate il fuoco e gli aiuti umanitari
Il presidente Biden ha dichiarato di essere fortemente impegnato nella ricerca di un accordo per un cessate il fuoco temporaneo, poiché la situazione attuale richiede un intervento urgente. Ha evidenziato la necessità di porre fine alla fame, alle difficoltà e alle morti che stanno colpendo la popolazione innocente. L’amministrazione Biden si sta adoperando per aumentare gli aiuti umanitari destinati ai civili palestinesi e per garantire un cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas.
Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, insieme al vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, ha fortemente criticato il piano israeliano di intensificare le operazioni militari a Rafah. Questa città, che ospita circa un milione di persone in condizioni precarie, è considerata una delle ultime roccaforti di Hamas. Gli Stati Uniti non supporterebbero un’azione militare a Rafah in questo momento, poiché sarebbe disastroso per la popolazione civile già provata da mesi di conflitto. Patel ha sottolineato la necessità che gli israeliani rispondano alla domanda su dove potrebbero andare i civili e i rifugiati in caso di ulteriori operazioni militari.