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L’America e Israele: un divorzio in vista?
L’asse tra Stati Uniti e Israele oggi è al centro di una crescente contestazione all’interno della società americana. Diverse fazioni, dai campus universitari alla comunità nera, dagli immigrati arabi ai funzionari federali, stanno mettendo in discussione questa storica alleanza, in particolare in relazione agli eventi recenti a Gaza.
Un cambiamento storico in arrivo
Un possibile “decoupling” tra l’America e Israele non implicherebbe una rottura totale, ma piuttosto un ridimensionamento dell’alleanza verso un rapporto più bilanciato, simile a quello intrattenuto con altre nazioni. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento epocale, riportando la relazione agli anni delle origini.
I fondamenti storici dell’alleanza tra Stati Uniti e Israele risalgono a presidenti come Harry Truman e Dwight Eisenhower, che mantenevano una certa neutralità tra gli interessi israeliani e arabi. L’allineamento completo si consolidò con Lyndon Johnson, mentre tentativi di autonomia politica furono intrapresi sotto Carter e Clinton. Tuttavia, la guerra al terrorismo successiva all’11 settembre rafforzò nuovamente il legame tra le due nazioni.
La critica di Mearsheimer e Walt
Uno dei maggiori critici dell’asse America-Israele è John Mearsheimer, un esponente della “scuola realista” in geopolitica. La sua analisi si basa sui veri interessi degli Stati Uniti, sostenendo che l’appoggio incondizionato ad Israele abbia comportato sacrifici e compromessi per la politica estera americana.
Il lavoro di Mearsheimer e Walt sulla lobby israeliana ha suscitato polemiche, ma il loro punto di vista non è antisemita. Essi definiscono la “lobby ebraica” come un insieme di gruppi, composto anche da non ebrei, che condividono una visione sull’importanza di sostenere Israele senza condizioni. Questo dibattito evidenzia la complessità e la trasparenza delle dinamiche politiche interne agli Stati Uniti.
La critica principale di Mearsheimer riguarda l’appoggio incondizionato degli USA ad Israele, sottolineando come tale supporto non abbia portato a un beneficio reciproco. Questa visione revisionista degli accordi tra le due nazioni apre a una riflessione sul futuro dell’alleanza e sulle possibili evoluzioni delle relazioni internazionali.
Una nuova fase in arrivo?
Attualmente, il clima di dissenso nei confronti dell’asse America-Israele è in crescita e coinvolge diverse fazioni, portando a una possibile revisione della relazione speciale tra i due paesi. L’amministrazione Biden potrebbe essere chiamata a ridefinire questa alleanza storica, aprendo a nuove dinamiche politiche e diplomatiche nell’area del Medio Oriente.