Università: Molestie e Violazioni della Privacy in Aumento
Nell’ambito accademico, spesso considerato un luogo di crescita e sicurezza per gli studenti, emergono situazioni inquietanti di disagio e violenza. Recentemente, al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, l’Università di Torino si è trovata ad affrontare un grave caso di molestie. Un docente del Dipartimento di Filosofia è stato sospeso per un mese a seguito di una chat contenente messaggi e foto sconvenienti inviati alle studentesse. Questo episodio ha scosso l’ateneo e ha portato alla luce la fragilità delle tutele nei confronti degli studenti, in particolare delle donne.
Reazioni e Preoccupazioni
Le reazioni non si sono fatte attendere. Il collettivo Studenti Indipendenti e il movimento transfemminista «Non Una di Meno» hanno sollevato la questione delle molestie all’interno dell’università, evidenziando la presenza diffusa di comportamenti inappropriati e violenti. Le studentesse coinvolte denunciano il patriarcato insito in tali atti, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale.
La presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), Giovanna Iannantuoni, ha espresso fermezza nell’affermare che episodi del genere sono inaccettabili. Sottolinea come le università debbano essere luoghi di protezione per gli studenti e si impegna a adoperare tutti gli strumenti necessari per prevenire che tali situazioni si ripetano. La tolleranza verso tali comportamenti deve essere zero.
Il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, si unisce al coro di condanne, definendo la violenza sulle donne come una piaga grave che richiede un impegno costante e deciso da parte di tutti. Garantisce massima attenzione ai casi segnalati e promette intransigenza e severità nelle misure adottate contro chi commette abusi e molestie.
Sportelli Antiviolenza e Denunce
All’interno dell’Università di Torino, il campus Luigi Einaudi ospita uno sportello antiviolenza attivo da tempo. Numerose donne hanno già contattato le operatrici, segnalando episodi di disagio e violenza. Non solo a Torino, ma anche in altre sedi universitarie come La Sapienza, si registrano segnalazioni sempre più frequenti. Telefono Rosa, con i suoi sportelli, ha offerto supporto a centinaia di donne, evidenziando un aumento della violence e un abbassamento dell’età delle vittime.
La risonanza del femminicidio di Giulia Cecchetin ha scosso la comunità studentesca, spingendo molte donne a denunciare e a manifestare il proprio dissenso. In diverse sedi universitarie, come a Pisa e a Padova, si sono verificati atti di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle molestie e gli abusi di potere presenti all’interno delle istituzioni accademiche. È sempre più urgente, dicono gli studenti, investire per rendere le università spazi sicuri e liberi da ogni forma di violenza e discriminazione.