Acqua contaminata da Pfas: una minaccia diffusa in Piemonte
La contaminazione da Pfas, sostanze pericolose e difficili da degradare, rappresenta una minaccia diffusa in Piemonte. Non solo limitata all’area della provincia di Alessandria, ma estesa a più di 70 comuni della città metropolitana di Torino, compresa la capitale stessa. Questa è una delle poche aree monitorate nella regione, mentre per la maggior parte delle province piemontesi mancano dati sulla contaminazione da Pfas nell’acqua potabile. Secondo un rapporto di Greenpeace, circa 125.000 persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da Pfoa, una molecola del gruppo dei Pfas considerata cancerogena.
Manca una legislazione nazionale di limitazione dei Pfas
La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di una legge nazionale che limiti la presenza di Pfas nelle acque potabili in Italia. Mentre la direttiva comunitaria 2184/2020 entrerà in vigore solo nel 2026, attualmente molte aree rimangono esposte a questa minaccia senza controlli adeguati. Giuseppe Ungherese di Greenpeace Italia sottolinea che l’inquinamento da Pfas è ben più esteso di quanto inizialmente previsto, coinvolgendo diverse regioni italiane e non soltanto il Veneto o l’area dell’alessandrino in Piemonte.
Scarsità di controlli e risposte parziali dagli enti pubblici
Greenpeace ha richiesto dati sulle analisi delle acque potabili effettuate dagli enti pubblici piemontesi, ottenendo risposte parziali e in molti casi assenti. Solo il 23% degli enti ha risposto positivamente alle richieste di informazioni, mentre il restante ha dato motivazioni varie, dall’attesa di normative future alla mancanza di controlli dovuta a specifiche direttive di Arpa Piemonte. Questo scenario denota una carenza di monitoraggi adeguati e uniformi sul territorio, lasciando molte aree potenzialmente esposte alla contaminazione da Pfas.
Sono stati analizzati 671 campioni di acqua potabile tra il 2019 e il 2023, con il 51% che ha evidenziato la presenza di Pfas, soprattutto nella provincia di Alessandria. In particolare, lungo il fiume Scrivia, cinque comuni hanno registrato la presenza di inquinanti in tutti i campioni prelevati. La situazione più critica si riscontra nella provincia di Alessandria, dove lo stabilimento di Solvay a Spinetta Marengo è identificato come la principale fonte di Pfoa nella regione. Le azioni di contrasto alla contaminazione sono state eterogenee e non uniformi, con interventi tardivi in alcuni comuni e assenza di misure in altri.
Richiesta di trasparenza e interventi urgenti alle istituzioni locali
Greenpeace Italia ha evidenziato la diffusa presenza di Pfas nelle acque potabili di molti comuni piemontesi, con richieste di maggiore trasparenza e interventi urgenti alle istituzioni locali. La necessità di controlli diffusi e uniformi, insieme a interventi tempestivi per mitigare la contaminazione, è cruciale per proteggere la salute pubblica e ridurre l’esposizione a queste sostanze nocive.