Il SNA chiede chiarezza sul nuovo obbligo RC auto per i veicoli fermi
Il Sindacato nazionale agenti ha sollevato dubbi in merito alle nuove norme sull’assicurazione obbligatoria Rc auto per i veicoli fermi. Secondo il presidente Claudio Demozzi, l’interpretazione delle disposizioni contenute nel D. Lgs n. 184 del 22 novembre 2023, che recepisce la Direttiva UE 2021/2118, solleva incertezze. Il comunicato diffuso oggi evidenzia la richiesta di un’interpretazione autentica al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, poiché le norme attuali non forniscono chiarezza sui criteri dell’obbligo assicurativo.
Analisi della commissione SNA e i rischi potenziali
Secondo l’analisi della commissione di studio Rc auto dello Sna, ci sono ambiguità riguardo all’obbligo assicurativo per i veicoli fermi. Le norme attuali sembrano derogare alcune categorie di veicoli, inclusi quelli non circolanti e custoditi in luoghi chiusi, quelli soggetti a fermo amministrativo e quelli oggetto di sospensione volontaria. Tuttavia, il rischio di incidenti non è escluso, come evidenziato da situazioni come incendi o guasti meccanici. Questa incertezza interpretativa potrebbe compromettere l’obiettivo di tutela sociale alla base della normativa.
La commissione di studio Sna, composta da Paolo Bullegas, Giacomo Castoldi, Carlo Colombo e Massimiliano Pro, ha sottolineato che imporre l’assicurazione Rc auto per i veicoli fermi in luoghi privati potrebbe creare oneri eccessivi per i proprietari. La proposta avanzata è quella di introdurre la copertura del ‘rischio statico’ per i veicoli fermi, anziché l’obbligo di assicurare il rischio legato alla circolazione. Questo approccio consentirebbe ai consumatori di sostenere un costo più contenuto, simile a quanto avviene per altri tipi di veicoli fermi, come i rimorchi degli autocarri o le roulottes, senza compromettere il livello di sicurezza sociale.