Caccia in Italia: Conflitto con l’Europa
La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia riguardo alla caccia, accusando il Paese di non rispettare le direttive Ue in materia. Bruxelles evidenzia che diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione europea, soprattutto per quanto riguarda la Direttiva Uccelli e il regolamento Reach sul piombo nelle munizioni. Questo per proteggere gli uccelli acquatici, l’ambiente e la salute umana.
La decisione arriva in un momento delicato, mentre in Italia la commissione Agricoltura della Camera discute la revisione delle norme sulla caccia, ancora legate alla legge 157 del 1992. La proposta di legge attuale, promossa dal deputato leghista Francesco Bruzzone, mira ad allentare i vincoli per i cacciatori, ampliando le possibilità di utilizzo dei richiami vivi e dando alle regioni un maggiore potere legislativo in materia.
Le Diverse Proposte in Contrasto
La proposta Bruzzone si contrappone a due proposte opposte, una presentata da Michela Vittoria Brambilla e un’altra da Sergio Costa, che prevedono una limitazione dell’attività venatoria con riduzione dei calendari e delle distanze minime da strade e abitazioni. I tre testi sono stati accorpati, ma le divergenze restano forti.
La riforma è sostenuta da una parte della maggioranza di governo, che vede nei cacciatori un bacino elettorale significativo, soprattutto in vista delle prossime Elezioni Europee. La commissione Agricoltura, guidata da un esponente leghista, sta procedendo rapidamente nella valutazione delle proposte, nonostante le critiche e le preoccupazioni sollevate.
Le sanzioni previste dall’Unione Europea in caso di inadempienza da parte dell’Italia sono significative, con possibili penalità economiche che possono incidere pesantemente sui conti pubblici del Paese. Ciò potrebbe compromettere il potere contrattuale dell’Italia nelle sedi istituzionali europee.
La procedura di infrazione è un atto autonomo della Commissione Europea, che può portare alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e a sanzioni economiche consistenti. Le violazioni contestate riguardano l’attribuzione alle Regioni del potere di autorizzare la caccia in aree protette e il mancato rispetto delle norme sul piombo nelle munizioni, elemento centrale delle nuove disposizioni legislative italiane.