Stefano Bandecchi si dimette da sindaco di Terni
Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ha annunciato le proprie dimissioni in modo repentino, scuotendo la politica locale. Il prefetto di Terni, Giovanni Bruno, ha dichiarato: “alla prefettura di Terni non risultano atti ufficiali” riguardanti tale decisione. Inoltre, non vi sono comunicazioni ufficiali neanche al protocollo comunale, canale deputato a tali comunicazioni. Bruno ha sottolineato che eventuali dimissioni dovranno rispettare i dettami del Tuel in merito a tempistiche e procedure.
Le motivazioni dietro le dimissioni
Bandecchi ha spiegato ai media: “Mi dimetto per motivi politici, poiché ci sono persone che non hanno compreso il progetto che voglio costruire”. Ha chiarito che manterrà il ruolo di segretario di Alternativa Popolare e si candiderà alle elezioni europee. Rispetto alle critiche interne al partito, ha affermato: “Non siamo il Pd né Fratelli d’Italia, ma qualcosa di nuovo”.
Il sindaco ha comunicato le dimissioni alla Giunta e ai consiglieri di Alternativa Popolare, sottolineando: “Non sarò più il sindaco di Terni da qui a venti giorni, evitando così una presunta dittatura bandecchiana”. Bandecchi, noto per il suo stile diretto, è stato eletto sindaco il 29 maggio del 2023, dopo un ballottaggio con il candidato del centrodestra Orlando Masselli.
Reazioni e contestazioni
Le dimissioni di Bandecchi hanno generato diverse reazioni. Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra ha commentato: “I ternani si sono affidati a Bandecchi e questo è il risultato: dimissioni senza spiegazioni. Speriamo che si eleggano persone degne per guidare una città che merita il meglio”. Alcuni esponenti del M5s, tra cui Thomas De Luca e Emma Pavanelli, hanno definito le dimissioni strumentali, mirate a superare conflitti di interesse e a esercitare pressioni su eletti e rappresentanti di giunta.
La decisione di Bandecchi è stata oggetto di critiche anche per la sua forma. I rappresentanti del M5s hanno affermato: “Si tratta di un ennesimo esperimento sociale, una presa in giro che va oltre le violenze verbali degli ultimi giorni”. Sembra che le dimissioni siano percepite come uno strumento per mantenere il controllo e l’ordine all’interno del partito. La situazione politica a Terni si fa sempre più complessa e controversa con lo scioglimento del consiglio comunale come minaccia sospesa sul futuro della città.