Uomo accusato di omicidio nega premeditazione: richiesta di domiciliari respinta
L’interrogatorio di Mauro Pedrotti si è concluso in breve tempo con il rilascio di una dichiarazione spontanea in cui ha ribadito la sua versione dei fatti. L’uomo, che ha ammesso di aver ucciso la madre Santina Delai, ha nuovamente negato la premeditazione del gesto, definendosi pentito. Questa posizione è stata sostenuta dall’avvocato Giovanni Brunelli, il quale ha avanzato la richiesta di concedere gli arresti domiciliari a Pedrotti presso la casa della figlia.
La richiesta respinta e la custodia cautelare confermata
Tuttavia, la richiesta degli arresti domiciliari è stata respinta dal pm Ines Bellesi che ha invece sostenuto la necessità di mantenere Pedrotti in custodia cautelare in carcere. La decisione finale spetterà al gip Gaia Sorrentino, il quale dovrà valutare attentamente le argomentazioni delle parti coinvolte prima di emettere un verdetto definitivo.
Secondo quanto emerso durante l’interrogatorio, Pedrotti ha dichiarato di aver agito in un momento di follia, senza pianificare in anticipo l’omicidio. Resta ora da capire se questa versione dei fatti sarà sufficiente a influenzare la decisione del gip riguardo alla misura cautelare da adottare.
Il confronto tra difesa e accusa
Da una parte, l’avvocato difensore ha sottolineato il pentimento del suo assistito e la volontà di collaborare pienamente con le autorità per fare chiarezza sulla vicenda. Dall’altra, il pm ha evidenziato la gravità del reato commesso e la necessità di tutelare l’incolumità pubblica mantenendo Pedrotti in carcere.
La drammaticità del caso e le implicazioni emotive coinvolte rendono questa decisione ancora più delicata e complessa. Resta da vedere come il gip valuterà le argomentazioni presentate e quale sarà la misura cautelare ritenuta più idonea per garantire la giusta applicazione della legge in un contesto così tragico e controverso.