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Scandalo a Sanremo: anziana costretta a firmare testamento da 3 milioni di euro
Un’anziana di 91 anni è stata vittima di un inganno che ha scosso la città di Sanremo, famosa per il suo Festival della canzone italiana. La donna, descritta come facoltosa ma vulnerabile, è stata manipolata da vari individui, tra cui la sua nipote, un avvocato e un notaio, per firmare un testamento a favore della sua sorella. Secondo le informazioni divulgate, l’avvocato Salvatore Sciortino, con un passato politico nel centrodestra, e il notaio Gianni Donetti, noto per il suo coinvolgimento politico, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia in relazione a questo caso.
Indagini in corso e sospetti di abuso di incapacità
Gli indagati, tra cui anche la nipote e una neuropsichiatra coinvolta nella questione del certificato medico sospetto, sono attualmente sotto inchiesta per presunto coinvolgimento in un reato di circonvenzione di incapace. Secondo le prime ricostruzioni, l’avvocato, che agiva come amministratore di sostegno dell’anziana, avrebbe sfruttato una visita neurologica per ottenere una certificazione sulla capacità della donna di redigere un testamento. Successivamente, con l’aiuto del notaio, avrebbe facilitato la stesura del testamento stesso, designando la sorella come unica erede e, in caso di rinuncia, la nipote.
Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno coinvolto intercettazioni telefoniche e ambientali, rivelando presunte irregolarità nel processo di redazione del testamento. Mentre le testimonianze raccolte sembrerebbero confermare una presunta deficienza psichica dell’anziana, il certificato medico presentato attestava invece la sua piena capacità decisionale. Questa situazione ha portato all’accusa di circonvenzione di incapace nei confronti degli indagati.
Decretato il sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro
Il giudice per le indagini preliminari ha emesso un decreto di sequestro preventivo che coinvolge più di 2 milioni di euro in disponibilità finanziarie, oltre a 4 immobili e un terreno situati a Roma e Valenza (Alessandria). Questa misura è stata adottata in seguito alle accuse di manipolazione e sfruttamento dell’anziana, che si trovava in una condizione di vulnerabilità. La vicenda ha destato scalpore nella comunità di Sanremo, gettando luce su presunti abusi nei confronti delle persone anziane e sulle pratiche illecite che possono verificarsi nell’amministrazione dei patrimoni familiari.
Il caso dell’anziana costretta a firmare un testamento da milioni di euro rappresenta un esempio scioccante di abuso di fiducia e sfruttamento di individui vulnerabili. Le autorità competenti stanno lavorando per fare luce sulla vicenda e assicurare che giustizia sia fatta per la donna coinvolta. L’episodio solleva interrogativi sulla necessità di maggiore tutela legale e di controlli più rigorosi per prevenire simili abusi in futuro.