Gesù Riapre i Sensi: Guarigione dall’Isolamento
Nel commento al Vangelo del 9 Febbraio 2024, emergono riflessioni profonde sulla condizione umana e sull’importanza delle relazioni interpersonali. Uno dei nodi centrali affrontati è l’isolamento, definito come uno dei sintomi del male che affligge le persone. L’isolamento non riguarda solo la distanza fisica dagli altri, ma soprattutto la chiusura in sé stessi, l’autoreferenzialità che porta a una distorsione della realtà. Questo processo interiore, descritto come un rinchiudersi nei ‘nostri ragionamenti’ e nelle ‘nostre autopsie celebrali’, rappresenta una forma di prigione mentale che allontana dalla vera vita e dal contatto concreto con il mondo esterno.
Gesù, nella narrazione evangelica, è presentato come colui che riapre i sensi, che ristabilisce le connessioni con la realtà circostante. Il verbo ‘riaprire’ assume qui un significato profondo: non solo aprire, ma ripristinare, restituire la capacità di percepire appieno il mondo. Il richiamo a tornare ‘con i piedi per terra’ sottolinea la centralità della concretezza, dell’esperienza sensoriale diretta, contro le elucubrazioni mentali che alimentano stati d’animo negativi come la depressione. Gesù, con il gesto di dire ‘Effata’ (Apriti), invita a superare le chiusure e gli isolamenti che ci imprigionano, a riscoprire la bellezza e la vitalità delle relazioni umane.
La Guarigione Attraverso il Contatto con la Vita
La narrazione evangelica sottolinea il ruolo centrale del contatto fisico e sensoriale nella guarigione dell’essere umano. L’uso delle mani, della saliva, della lingua come strumenti di comunicazione e di contatto diretto rappresenta un’immagine potente della vicinanza e dell’empatia di Gesù verso chi soffre. Questi gesti, carichi di concretezza e di simbolismo, sottolineano l’importanza di lasciarsi ‘toccare’ nella propria materialità per trovare guarigione e consolazione.
Il contrasto tra il mondo delle idee e dei ragionamenti astratti e la dimensione tangibile e incarnata della vita quotidiana emerge come tema centrale. Mentre i ‘ragionamenti’ possono condurre a uno smarrimento interiore e a una progressiva distanza dalla realtà, il lasciarsi coinvolgere emotivamente e fisicamente dalle esperienze concrete rappresenta una via verso la guarigione e la ricomposizione dell’unità interiore. Il richiamo alla concretezza degli elementi sensoriali evidenzia la potenza taumaturgica del contatto umano e della presenza empatica come strumenti di restituzione della pienezza esistenziale.