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Poste Italiane sotto inchiesta dell’Antitrust per presunto vantaggio competitivo
Poste Italiane si trova al centro di un’istruttoria condotta dall’Antitrust a causa di presunti vantaggi competitivi nell’ambito della pubblicità di PosteEnergia. Secondo quanto riportato, l’azienda avrebbe un’esclusiva possibilità di promuovere PosteEnergia grazie a PostePay, che potrebbe attrarre nuovi clienti sfruttando la vasta utenza che quotidianamente utilizza i servizi postali e finanziari offerti dal gruppo.
Quando due competitor, A2A e Iren Mercato, hanno richiesto di poter usufruire della rete postale e degli uffici esclusivi di Poste Italiane, la richiesta è stata rifiutata, sollevando dubbi riguardo alla potenziale violazione di una legge specifica risalente al 1990. La situazione ha spinto l’Agcm, guidata da Roberto Rustichelli, ad avviare un’istruttoria che, entro breve tempo, dovrebbe rispondere alla richiesta di misure cautelari avanzata dalle due compagnie concorrenti nel settore energetico.
L’intervento dell’Antitrust e le ispezioni effettuate
L’autorità competente, l’Agcm, ha dichiarato che Poste Italiane è attiva nel settore dell’energia e del gas naturale a condizioni di libero mercato dal 2023, commercializzando prodotti con il marchio Poste Energia attraverso la rete postale e gli uffici di propria esclusiva gestione, derivante dalle attività svolte per garantire il servizio postale universale. Secondo le normative vigenti, se Poste Italiane mette a disposizione beni o servizi esclusivi a società controllate o partecipate in mercati diversi da quello postale, è tenuta a rendere accessibili tali risorse alle altre imprese concorrenti alle stesse condizioni.
Le richieste di accesso paritario avanzate da A2A e Iren per poter utilizzare le risorse destinate alla promozione di Poste Energia sono state negate da Poste Italiane, motivo per cui l’Antitrust ha deciso di intervenire nell’intera vicenda. Nell’ottica di fare chiarezza e garantire una sana concorrenza nel settore energetico, funzionari dell’Autorità, supportati dal Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato ispezioni presso le sedi delle aziende coinvolte, evidenziando la delicatezza e l’importanza della questione in esame.