“Uno shock per l’Italia”: Ilaria Salis e il ritorno al fascismo
La testimonianza di Edith Bruck
Edith Bruck, scrittrice e sopravvissuta all’Olocausto, esprime sconcerto e dolore per quanto accaduto a Ilaria Salis in Ungheria. Il trattamento subito da Salis, incatenata come un criminale per aver partecipato a una manifestazione antifascista, rappresenta un’allarmante regressione verso il fascismo. Bruck sottolinea il clima di antisemitismo e intolleranza che permea l’Ungheria attuale, un ritorno a ideologie oscure che colpisce profondamente chi ha vissuto esperienze simili in passato.
La scrittrice denuncia la mancanza di reazione da parte delle autorità italiane di fronte a questa grave violazione dei diritti e delle norme europee. Bruck esprime la sua delusione per l’inerzia dell’Italia nel proteggere una propria cittadina, sottolineando la necessità di un intervento deciso per riportare Salis nel Paese, ribadendo l’importanza della libertà di espressione e della difesa dei valori democratici.
Il richiamo alla responsabilità italiana
Nel contesto dell’azione politica italiana, Bruck critica l’assenza di un’immediata presa di posizione a favore di Salis. La mancanza di pressione da parte delle istituzioni italiane, inclusi il presidente del Consiglio e i politici di destra, è vista come un segnale preoccupante di indifferenza di fronte a un atto così grave. La scrittrice sottolinea l’importanza di agire senza indugi per garantire la liberazione di Salis e il suo ritorno in Italia.
La denuncia di Bruck si estende alla situazione politica in Ungheria, dove il fascismo e l’antisemitismo sembrano risorgere, mettendo in luce la mancanza di evoluzione e maturità democratica nel Paese. La scrittrice rimarca la necessità di un impegno concreto per contrastare queste tendenze e difendere i valori fondamentali di libertà e rispetto dei diritti umani. La vicenda di Ilaria Salis diventa così un campanello d’allarme sulla salvaguardia della democrazia e della dignità umana in Europa.