Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recentemente autorizzato la realizzazione dell’Adriatic Link, un importante progetto di elettrodotto sottomarino che collegherà le regioni delle Marche e dell’Abruzzo. Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato che questa autorizzazione rappresenta un passo significativo verso gli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico italiano, in linea con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.
L’importanza del dialogo e della consultazione pubblica
Questa approvazione non è stata casuale, ma il frutto di una costante interazione tra il Ministero, l’azienda Terna e il territorio interessato. Sin dal dicembre 2020, sono stati organizzati oltre 120 incontri con amministrazioni regionali e comunali, associazioni e cittadini, dimostrando un impegno concreto nel coinvolgimento delle parti interessate nel processo decisionale.
Un progetto strategico per il sistema energetico nazionale
Terna, l’azienda responsabile del progetto, ha chiarito che l’Adriatic Link è un intervento fondamentale per il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Questo collegamento elettrico, definito all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ambientale, sarà composto da cavi sottomarini e terrestri, con stazioni di conversione posizionate strategicamente. L’obiettivo principale è potenziare lo scambio di energia tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese, facilitando l’integrazione delle energie rinnovabili e migliorando la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
Il commento finale di Giuseppina Di Foggia
Giuseppina Di Foggia, AD e direttrice generale di Terna, ha concluso che l’approvazione dell’Adriatic Link rappresenta un passo significativo per il Piano di Sviluppo decennale dell’azienda. Con un investimento stimato di circa 1,3 miliardi di euro, questa infrastruttura contribuirà in modo tangibile alla sicurezza e alla resilienza della rete elettrica nazionale, sostenendo gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e confermando il ruolo chiave dell’Italia come hub energetico europeo e del Mediterraneo.