La Federazione del Rugby punta allo stadio Flaminio
La Federazione Italiana Rugby (FIR) si prepara a un potenziale colpo di scena nel panorama sportivo romano. L’obiettivo è chiaro: riportare alla vita lo stadio Flaminio, abbandonato dal 2011, e renderlo nuovamente un fulcro dello sport nella capitale. Un incontro chiave ha avuto luogo di recente tra il presidente della FIR, Marzio Innocenti, e i rappresentanti del consorzio per la rigenerazione del Parco urbano Flaminio. Questo summit ha posto le basi per un potenziale progetto ambizioso da 80 milioni di euro, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, per riqualificare l’area.
Una possibile nuova vita per lo stadio Flaminio
Il comunicato ufficiale della Federazione italiana rugby sottolinea la volontà comune di attivare un tavolo di lavoro congiunto per rivalutare lo stadio Flaminio. Questo luogo, che per oltre dieci anni ha accolto la Nazionale Italiana Rugby nei match interni del 6 Nazioni, potrebbe tornare a brillare con un progetto di rivalorizzazione. L’idea è di trasformare l’area in una ‘cittadella dello sport’, coinvolgendo non solo lo stadio Flaminio ma anche il PalaTiziano e l’ex galoppatoio di Villa Glori, creando un hub sportivo accessibile a tutti i cittadini con campi polifunzionali e aree verdi attrezzate.
Questa iniziativa potrebbe aprire le porte a eventi sportivi di diverso genere, dalle partite delle nazionali giovanili a incontri di calcio femminile o addirittura al 6 Nazioni di rugby, se si dovesse formare una collaborazione tra le parti interessate. Nonostante i vincoli di tutela del Ministero della Cultura che gravano sullo stadio Flaminio, la prospettiva di un suo recupero e riutilizzo sembra più concreta che mai.