La Frattura Sociale: Cultura Woke e l’Attacco all’Agricoltura
Stefano Feltri e Lorenzo Castellani hanno recentemente alimentato una discussione accesa che evidenzia una profonda frattura nella società contemporanea. Questo confronto, iniziato da un post del professore Castellani, mette in luce la crescente influenza della cultura woke e la sua tendenza a minare le basi del nostro patto sociale. In questo contesto, l’agricoltura diventa un bersaglio privilegiato in quanto attività strettamente legata al territorio, alla tradizione e all’ordine naturale, in netto contrasto con la corsa verso un globalismo omologante promosso dalle grandi multinazionali.
Le Contraddizioni dell’Approccio Ambientalista
La critica all’agricoltura in questo contesto solleva due contraddizioni cruciali: una di natura logica e una sostanziale. Dal punto di vista logico, emerge l’incoerenza di essere contemporaneamente dirigisti e liberisti, suggerendo una schizofrenia politica o un opportunistico perseguimento di obiettivi nascosti. Inoltre, la contraddizione sostanziale si manifesta nell’assenza di prove scientifiche che l’attività umana, incluso il settore agricolo, sia l’unica responsabile delle variazioni climatiche. La quota di CO2 antropica rappresenta solo il 5% del totale circolante in natura, smentendo l’ipotesi di un impatto determinante dell’uomo sul clima.
Il Paradosso delle Tecnologie ‘Green’ e dei Sussidi
Stefano Feltri solleva un punto cruciale riguardo ai sussidi alle tecnologie ‘rinnovabili’ e alle auto elettriche, evidenziando come tali incentivi non promuovano l’innovazione, bensì mantengano in vita settori ormai maturi da anni. Le tecnologie come l’eolico e il fotovoltaico, pur avendo raggiunto la piena maturità tecnologica tempo fa, continuano a beneficiare di sovvenzioni che dovrebbero essere destinate a settori in fase embrionale. Questo approccio ideologico, più che scientifico, alla transizione verde rappresenta un ostacolo all’autentica innovazione e impedisce il reale progresso tecnologico e ambientale.