Repubblicani perdono due voti cruciali alla Camera degli Stati Uniti
La scorsa settimana, martedì 6 febbraio, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti è stata teatro di due votazioni cruciali per i Repubblicani, che hanno visto sfumare due importanti proposte nonostante la maggioranza in loro possesso. La prima votazione ha riguardato la richiesta di mettere sotto impeachment il segretario per la Sicurezza nazionale Alejandro Mayorkas, respinta con 216 voti contrari e 214 favorevoli. Quattro membri del partito Repubblicano hanno votato contro, temendo che questa procedura potesse aprire un pericoloso precedente. Se la votazione avesse avuto esito positivo, sarebbe stata la prima volta in quasi 150 anni che un membro del governo statunitense veniva messo sotto impeachment.
Impeachment respinto: un precedente evitato
I Repubblicani che si sono schierati contro l’impeachment hanno sottolineato il rischio di creare un pericoloso precedente politico. Secondo di loro, questa azione avrebbe potuto aprire la strada a futuri tentativi di impeachment basati su disaccordi politici anziché su reati effettivi. Nonostante la maggioranza dei voti contrari, la richiesta di impeachment avrebbe comunque dovuto passare al Senato, dove la maggioranza è in mano ai Democratici, rendendo difficile l’approvazione della proposta.
Pochi istanti dopo il verdetto sull’impeachment, si è tenuto un’altra votazione di rilievo riguardante un progetto di legge proposto dai Repubblicani. Questo progetto mirava a inviare 17,6 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele, separandoli dagli aiuti destinati all’Ucraina e a Taiwan, contravvenendo così a un accordo bipartisan raggiunto precedentemente al Senato. Il presidente Joe Biden, già in precedenza, aveva criticato aspramente il progetto di legge, accusando i Repubblicani di mettere in atto “giochi politici” anziché affrontare le questioni più urgenti. Biden ha sottolineato l’importanza della sicurezza di Israele e minacciato di porre il veto presidenziale sulla legge, sottolineando la necessità di una cooperazione più costruttiva.
Proposta di legge respinta: mancanza di compensazioni adeguate
La proposta di legge è stata respinta con 167 voti contrari dei Democratici e 13 voti dei Repubblicani. Questi ultimi hanno motivato la loro opposizione sostenendo che il progetto di legge non prevedeva adeguate compensazioni con tagli alla spesa pubblica. Questo risultato ha evidenziato le divisioni all’interno del Congresso riguardo alla politica estera e alla gestione degli aiuti militari. Le tensioni politiche e le divergenze di opinione sono emerse chiaramente durante queste votazioni cruciali, mostrando la complessità e le sfide che il sistema politico statunitense deve affrontare.