Confermate le condanne per il crollo ‘a pancake’ delle case popolari ad Amatrice
La Suprema Corte ha confermato le condanne legate al terribile crollo delle case popolari ad Amatrice, definendo l’evento come un cedimento simile a un ‘pancake’. La sentenza della Cassazione ha ribadito le accuse, confermando quanto stabilito anche in appello nel marzo dell’anno precedente. Le condanne riguardavano tre persone, oggi decedute, che erano state giudicate in primo grado: Luigi Serafini, ex amministratore unico di Sogeap condannato a 8 anni, Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp con una pena di 7 anni, e Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice, anch’egli condannato a 7 anni.
La causa del crollo: incuria e abusivismo
Secondo i giudici, il crollo delle due palazzine, un tempo parte dell’ex Iacp e ora di Ater, fu causato dall’incuria umana. Le abitazioni popolari coinvolte, oltre ad essere abusive, erano state costruite con gravi difetti strutturali. Questo tragico evento ha lasciato un segno indelebile nella memoria di Amatrice e delle famiglie colpite.
Verità e giustizia per le vittime
Il legale dei familiari delle vittime, Wania Della Vigna, ha espresso soddisfazione per la sentenza emessa dalla Cassazione. Ha dichiarato: ‘Oggi i magistrati di Cassazione hanno consegnato con il giudicato penale una pagina di verità e di giustizia ai parenti delle vittime. È stata fatta giustizia per intere famiglie sterminate quella notte. Giustizia è stata fatta perché la Cassazione ha confermato in via definitiva che le vittime non sono morte per una calamità naturale, come può essere un terremoto, ma per precise responsabilità umane.’
Il legale ha sottolineato come le due palazzine siano crollate ‘come castelli di carta’, senza dare scampo agli abitanti, ignorando anche la loro natura completamente abusiva. L’accento è stato posto sul fatto che la priorità sembrava essere sistemare le carte piuttosto che garantire la sicurezza delle persone, un atteggiamento che avrebbe potuto e dovuto evitare la morte dei propri cari.