“Restituitemi mia figlia, dopo 14 mesi merita il funerale”
Patrizia Montorsi, madre di Alice, la giovane tragicamente scomparsa, implora giustizia e il ritorno della figlia per poter finalmente dare un degno addio. Il caso, che ha destato sgomento e indignazione, vede come unico imputato Mohamed Gaaloul, il quale ha richiesto un giudizio immediato, evitando l’udienza preliminare. Gli inquirenti hanno ricostruito il terrificante scenario in cui Alice è stata avvicinata e poi uccisa, il suo corpo ritrovato nelle campagne di Fossa. La madre, in aula per la prima volta, grida la sua disperata richiesta di verità e giustizia, poiché i resti della figlia giacciono ancora presso l’Istituto di Medicina legale di Milano.
La lotta di una madre: “Sono una condannata all’ergastolo”
Le parole strazianti di Patrizia Montorsi rivelano il dolore e la sofferenza di una madre privata della figlia, uccisa in circostanze orribili. La madre racconta come si senta “condannata all’ergastolo”, in attesa del ritorno di Alice e della possibilità di celebrare un funerale degno di lei. Nonostante il tempo trascorso, la madre e il fratello di Alice hanno già scelto un’urna a forma di fiore per conservare le ceneri della giovane, mantenendola vicina a loro, come avrebbe desiderato.
La ricerca di giustizia e verità
Patrizia Montorsi esprime il suo desiderio di verità e giustizia, affermando: “Che sia fatta giustizia. Che altro ci rimane da chiedere dopo che ci hanno portato via Alice?” La madre manifesta la sua determinazione nel conoscere la verità, per quanto possa essere dolorosa, anziché continuare a vivere nell’incertezza. Rivolgendosi all’imputato, esprime la sua speranza che egli possa finalmente parlare, affinché il corpo di Alice possa essere restituito per consentire una degna sepoltura. La madre ribadisce la necessità di dare dignità alla memoria di Alice, respingendo le calunnie e le false informazioni diffuse dopo la sua morte.