Anziani sequestrati
contro la loro volontà e sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici: questa è stata la terribile realtà scoperta nella casa di riposo Villa Cristina, situata ai Castelli Romani. Le autorità competenti, tra cui i carabinieri del Nas e delle compagnie di Castel Gandolfo, Frascati e Velletri, hanno eseguito quattro misure cautelari in relazione a questi abusi. Gli anziani ospiti sono stati ritrovati immobilizzati e rinchiusi nelle loro stanze, costretti a subire insulti, minacce e vessazioni.
Misure cautelari e responsabili coinvolti
Il gip del tribunale di Velletri, su richiesta della Procura, ha emesso quattro misure cautelari per concorso in sequestro di persona, maltrattamenti e falso ideologico e materiale. Le autorità hanno colpito la titolare di Villa Cristina e due operatrici socio sanitarie, tutte poste ai domiciliari, insieme all’interdittiva a svolgere la professione per un medico di Ariccia impiegato nella struttura. Quest’ultimo, secondo le indagini, prescriveva farmaci in modo arbitrario e imponeva misure contenitive agli anziani, avvalendosi di falsi certificati per giustificare le proprie azioni.
Le indagini hanno rivelato che agli anziani ospiti venivano somministrate benzodiazepine e tranquillanti al fine di renderli incapaci e sottomessi. Non solo: venivano anche tenuti segregati nelle loro camere, privati della libertà e costretti a vivere in condizioni disumane. Un’assistente nigeriana, residente nella struttura stessa, è stata arrestata in quanto coinvolta nel sequestro di un anziano gravemente malato, lasciato senza un letto e costretto a dormire su una poltrona illuminata.