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La decisione di Louis Rees-Zammit: abbandonare il rugby per il football americano
Louis Rees-Zammit, giovane stella della nazionale gallese di rugby, ha scosso il mondo sportivo con la sua decisione improvvisa: lasciare il rugby a soli 22 anni per tentare la fortuna nel football americano. Questo talento avrebbe potuto scrivere la storia del rugby, ma ha preferito intraprendere una nuova avventura negli Stati Uniti, iscrivendosi all’International Player Pathway (IPP). Questo programma offre la possibilità di attirare l’attenzione delle squadre della NFL, sebbene il percorso verso una effettiva selezione sia impervio, considerato che solo una piccola percentuale dei partecipanti viene effettivamente scelta.
Il rischio concreto di non riuscire nell’impresa è alto, come dimostrato dal precedente del giocatore inglese Christian Wade, il quale, pur avendo tentato la strada del football americano con i Buffalo Bills, non è riuscito a imporsi come protagonista. La scelta di Rees-Zammit è però diversa: a differenza di Wade, che aveva già superato la trentina e cercava un rilancio, il giovane gallese è attualmente uno dei migliori nel suo ruolo a livello mondiale, con un potenziale enorme ancora inespresso.
L’addio al rugby gallese e le motivazioni dietro la decisione
La scelta di Rees-Zammit di abbandonare il Gloucester e il rugby gallese si inserisce in un contesto più ampio di defezioni che stanno interessando la nazionale gallese, attualmente in una fase di crisi economica. Giocatori come Cory Hill, che hanno preferito trasferirsi all’estero per motivi economici, rappresentano un segnale preoccupante per il rugby gallese. La decisione di Rees-Zammit, se da un lato potrebbe offrirgli prospettive economiche più vantaggiose nel mondo del football americano, dall’altro rappresenta una perdita significativa per il rugby, che si priva di un talento straordinario.
In un periodo in cui anche il rugby inglese sta vivendo una profonda crisi, con la chiusura di diverse squadre di Premier League nel giro di un anno, la partenza di Rees-Zammit solleva interrogativi sul futuro dello sport ovale. La sua scelta di lasciare tutto per tentare un’impresa incerta è audace e rischiosa, ma potrebbe rappresentare un punto di svolta nella sua carriera e nella percezione del rapporto tra rugby e football americano. Resta da vedere se questa decisione si rivelerà azzeccata o se il rugby dovrà fare i conti con la perdita di un talento unico.