![Chi reagisce meglio al taglio dei tassi? Analisi e prospettive future 1 20240207 004943](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240207-004943.webp)
Chi reagisce meglio al taglio dei tassi?
L’analisi condotta da Duncan Lamont indica che, nei 12 mesi successivi alla riduzione dei tassi d’interesse da parte della FED, le azioni USA hanno mostrato un rendimento medio dell’11% superiore all’inflazione. Lamont sottolinea che durante questo periodo le azioni hanno sovraperformato i titoli di Stato del 6% e le obbligazioni societarie del 5%, battendo anche la liquidità del 9%. Questi dati suggeriscono una reazione positiva e significativa del mercato azionario agli interventi di taglio dei tassi.
Performance di azioni e obbligazioni
Secondo Lamont, storici rendimenti indicano che azioni e obbligazioni hanno generalmente mostrato una tendenza positiva in risposta ai tagli dei tassi effettuati dalla Fed. Tuttavia, l’esperto si interroga sul presente contesto economico: “E oggi?” Lamont evidenzia che, diversamente da molti episodi storici, la Fed non considera attualmente tagliare i tassi per affrontare una presunta debolezza economica, ma piuttosto per mantenere un’inflazione stabile. Questo suggerisce che la politica monetaria potrebbe non essere così restrittiva come in passato, poiché l’inflazione si sta muovendo nella direzione desiderata.
Prospettive future e politica monetaria
L’analisi di Lamont implica che, se la Fed dovesse effettuare tagli dei tassi in un futuro prossimo, azioni e obbligazioni potrebbero beneficiare di un impulso positivo. Tuttavia, è importante considerare che il contesto attuale potrebbe differire da situazioni storiche passate. La motivazione dietro un’ipotetica riduzione dei tassi sarebbe più legata al mantenimento dell’inflazione piuttosto che a una debolezza economica. Questo suggerisce una prospettiva più ottimistica per i mercati finanziari, che potrebbero reagire in modo favorevole a politiche monetarie meno restrittive.