Pedro Acosta e la controversia del cambio casco nel Motomondiale
Pedro Acosta, il giovane talento emergente nel mondo delle corse motociclistiche, ha recentemente fatto parlare di sé non solo per le sue prestazioni in pista, ma anche per una controversia legata a un gesto alquanto insolito al termine del GP del Mugello di Moto2. La vittoria di Acosta con un notevole distacco su Tony Arbolino ha suscitato scalpore non solo per l’impresa sportiva, ma anche per un’azione che ha portato a una modifica regolamentare inaspettata.
La controversia del cambio casco
Al termine della gara, Pedro Acosta ha consegnato il casco utilizzato durante la competizione a un rappresentante di Mt Helmet, suo fornitore fino alla stagione precedente, mentre contemporaneamente ne ha consegnato uno identico al pilota RedBull KTM Ajo. Questo scambio, passato inosservato inizialmente, è stato portato all’attenzione dei team Marc VDS e SpeedUp, i quali hanno sollevato un reclamo. Nelle categorie Moto2 e Moto3 è fondamentale rispettare il peso minimo combinato pilota-moto al termine di ogni sessione ufficiale; qualunque valore inferiore alle 217kg previste comporta la squalifica del pilota.
Il repentino cambio di casco, avvenuto pubblicamente nel parco chiuso, ha sollevato sospetti riguardo a un possibile tentativo di utilizzare un casco più leggero durante la gara. Tuttavia, nonostante le supposizioni, lo Steward Panel ha ascoltato le spiegazioni di Pedro Acosta e del suo team, i quali hanno dichiarato che il cambio era finalizzato a garantire un casco pulito durante la cerimonia del podio. Senza prove concrete di violazione deliberata del regolamento, lo spagnolo non è stato squalificato.