Il dibattito musicale accende i social: Serena Brancale vs Miss Fritty
Nel vivace panorama musicale italiano, un nuovo dibattito ha preso vita sui social, coinvolgendo due note artiste: Serena Brancale, talentuosa polistrumentista e compositrice pugliese, e la rapper Miss Fritty, con radici che affondano tra le vie di Bari Vecchia e le nebbie londinesi. Al centro della controversia, il brano «Baccalà», ultima fatica di Brancale, che ha suscitato non solo interesse, ma anche vivaci reazioni.
Serena Brancale, il cui talento è stato riconosciuto fin dal suo debutto al festival di Sanremo nel 2015 con il brano «Galleggiare», ha recentemente spaziato dal jazz al rap, incantando l’Italia con «Ù Baccalà». La canzone, che fonde il ritmo incalzante del Baile Funk con il dialetto barese, ha scalato rapidamente le classifiche di popolarità, diventando un vero e proprio fenomeno virale. Questo inaspettato successo, tuttavia, non è stato accolto con favore da tutti.
La risposta di Miss Fritty: tra critica e cultura rap
Miss Fritty, figura emblematica della scena rap italo-britannica, non ha tardato a esprimere il suo dissenso. Attraverso un brano intitolato «Gelatine», l’artista ha lanciato una frecciata velata ma inequivocabile a Brancale, sottolineando come il passaggio dal jazz al rap non sia stato visto di buon occhio. «Per essere come me te ne devi mangiare di teglie», canta Miss Fritty, evidenziando una netta presa di distanza dal nuovo corso musicale intrapreso da Brancale.
La cantante rap, con un’esperienza ventennale alle spalle e prestazioni importanti come quelle al festival di Glastonbury, ha sottolineato come il dissing sia una componente naturale e accettata della cultura rap. «Il rap è una cultura, uno sport», ha dichiarato Miss Fritty, ribadendo però il suo rispetto per Brancale e augurandole successo e felicità, nonostante la critica mossa verso la sua ultima produzione musicale.
La difesa di Brancale e la divisione del pubblico
Di fronte alle critiche, Serena Brancale non è rimasta in silenzio. La polistrumentista ha condiviso sui social alcuni screenshot di messaggi di sostegno ricevuti, evidenziando come, nonostante le polemiche, una parte del pubblico continui a supportarla con affetto e ammirazione. Questa mossa ha ulteriormente alimentato il dibattito, dividendo gli ascoltatori tra chi vede in «Baccalà» un’opera innovativa e chi, invece, condivide la visione critica espressa da Miss Fritty.
Il passaggio di Brancale dal jazz al rap, sebbene controverso, sottolinea la sua volontà di esplorare nuovi orizzonti musicali, senza rimanere ancorata a un unico genere. Il successo di «Baccalà», con il suo ritmo contagioso e la sua capacità di far ballare l’Italia intera, testimonia la riuscita di questa sperimentazione, nonostante le critiche.
La cultura rap e il confronto artistico
Il confronto tra Serena Brancale e Miss Fritty apre una finestra sulla cultura rap italiana, un ambiente in cui il dissing è spesso utilizzato come strumento di dialogo artistico, sebbene possa talvolta sfociare in vere e proprie polemiche. Questo episodio mette in luce come, anche nel panorama musicale italiano, il confine tra le diverse espressioni artistiche sia sempre più fluido, con artisti che non esitano a varcare i limiti dei generi per esplorare nuove forme espressive.
Le reazioni del pubblico, diviso tra sostegno e critica, riflettono la varietà di gusti e percezioni che caratterizzano l’audience musicale contemporaneo. Da una parte, vi è chi apprezza la capacità di Brancale di rinnovarsi e di sperimentare; dall’altra, chi, come Miss Fritty, invita a una riflessione sulla coerenza artistica e sull’autenticità nell’ambito della produzione musicale.
In definitiva, il dialogo tra queste due artiste, con le loro radici profondamente ancorate nella cultura musicale italiana ma aperte a influenze internazionali, rappresenta un interessante spaccato della dinamica creativa contemporanea, dove il confronto e la sperimentazione diventano veicoli di crescita e innovazione. Il caso di «Baccalà» e il dibattito che ne è seguito dimostrano come, nella musica come nella vita, il cambiamento e la diversità siano non solo inevitabili ma anche fonte di arricchimento culturale e personale.